Benvenuti

Un cordiale benvenuto a te, che ti appresti a visitare questa Basilica e a venerare il glorioso sepolcro dei santi apostoli FILIPPO e GIACOMO IL MINORE. Ti auguriamo di farlo con devozione e ottenere tanto profitto spirituale.

Questa Basilica detta dei santi Dodici Apostoli, è principalmente dedicata a due di essi: Filippo e Giacomo il Minore. Le loro reliquie sono riposte nella Cripta (o Confessione), costruita alla fine del secolo XIX. Prima che tu vi scenda per pregare e ammirare, ascolta un po’ di storia della Basilica.

La Basilica

La chiesa dedicata agli apostoli Filippo e Giacomo il Minore fu edificata da papa Pelagio I (556-561) e completata dal successore Giovanni III (561-574) quale monumento votivo per la liberazione di Roma dai Goti.

In quell’occasione vi furono trasportate dall’Oriente le reliquie dei due Apostoli, le quali vennero poste in un loculo di marmo corrispondente attualmente all’altare maggiore, dove riposarono per 1300 anni, sino al loro rinvenimento avvenuto nel 1873.

Le finalità, che papa Giovanni III si proponeva, sono da lui espresse in alcuni versi, in cui invita i pellegrini a rendersi conto della “luce che promana da questo luogo”, eretto perchè “i fedeli fossero preservati dal micidiale morso del lupo”: un santuario quindi, o tempio votivo, per i tempi di afflizione, quale erano i suoi. La Basilica primitiva era a tre navate, sostenute da due file di colonne; sull’altare s’innalzava un baldacchino sorretto da quattro colonne di porfido: nella Confessione erano riposti anche molti corpi di Martiri. Numerosi i rifacimenti successivi. Nel sec. XV l’abside fu abbellita con affreschi di Melazzo da Forlì, i quali a Causa di altri rimaneggiamenti andarono quasi completamente perduti, eccettuati alcune frammenti trasportati ai primi del 1700 in Vaticano e nel Quirinale. All’inizio del sec. XVIII, poichè minacciava rovina, la Basilica fu completamente ricostruita dagli architetti Francesco e Carlo Fontana per l’interessamento del francescani conventuali e del papa Clemente XI, che ne benedisse la prima pietra nel 1702. Il nuovo tempio, di stile barocco, fu consacrato nel 1724 da Benedetto XIII.

I Francescani Conventuali

Per volere di papa Pio II, dal 1463 sono custodi della Basilica i Frati Minori Conventuali, fondati da S. Francesco d’Assisi (1182-1226), di cui seguono la Regola e ne diffondono lo spirito in tutto il mondo.

Essi si propongono essenzialmente l’osservanza del Vangelo, testimoniato nella vita comunitaria vissuta in minorità, povertà e fraternità, ed esercitato in molteplici opere di apostolato, quali: la predicazione, il ministero parrocchiale, l’insegnamento catechetico, l’attività culturale, l’azione missionaria, l’assistenza ai poveri e ai deboli, l’apostolato del confessionale, il culto liturgico.

Devozioni e apostolato

Per quanto riguarda le grandi devozioni, sono tenute in particolare rilievo in questa Basilica come del resto in tutte le chiese francescane, quelle all’Eucaristia, a Gesù Crocifisso, al Sacro Cuore di Gesù, all’Immacolata, ai patroni Filippo e Giacomo, a S. Francesco d’Assisi, a S. Antonio di Padova, a Santa Elisabetta d’Ungheria, a S. Giuseppe da Copertino, a S. Massimiliano Kolbe. Tra le feste che si celebrano in questa Basilica romana, oltre le solennità di Natale e Pasqua, segnaliamo la grande novena dell’Immacolata (29 novembre – 8 dicembre), che richiama fedeli da tutta Roma, la Stazione quaresimale (II venerdì di Quaresima), la solennità dei santi apostoli Filippo e Giacomo il Minore (3 maggio), il triduo di S. Antonio di Padova (10-13 giugno) e quello di S. Francesco d’Assisi (1-4 ottobre).

Ci piace menzionare anche le attività che si svolgono nell’ambito della Parrocchia: l’Ordine Francescano Secolare (OFS), chiaramente francescana, è a livello interparrocchiale e intende collaborare attivamente nella Chiesa, vivendo francescanamente la secolarità; il Centro di Ascolto parrocchiale; la pastorale dell’ambiente; la catechesi per l’iniziazione cristiana, delle famiglie e dell’ambiente; accoglienza e guida per i pellegrini; il sacramento della riconciliazione.

Visita alla Basilica

Quando si visita una Chiesa, bisogna porsi in un’ottica particolare: una Chiesa infatti non è un museo, ma la casa di Dio e la sede della preghiera. Anche chi non ha troppo chiara questa realtà, non può ignorarla. Perciò occorre profondo rispetto, sia nel comportamento della persona sia nel vestimento decente del corpo, per non opporre ostacoli alla grazia di Dio e non offendere la fede di coloro che credono. Prima di iniziare la visione artistica della Basilica, récati all’altare dove si conserva l’Eucaristia (è il secondo a sinistra) e sostavi un momento in preghiera. Quindi pòrtati verso il presbiterio.